La tecnologia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni e strumenti che sembravano lontani dall’adozione delle grandi masse in realtà si trovano nelle tasche di ognuno di noi, con lo smartphone oggi non si naviga più solo su internet ma si fruiscono contenuti in realtà virtuale immersiva e realtà aumentata.
La realtà virtuale, per sua stessa definizione, simula la realtà effettiva. L’avanzamento delle tecnologie informatiche permette di navigare in ambientazioni fotorealistiche in tempo reale, interagendo con gli oggetti presenti in esse.
Di solito si utilizzano dei visori che fanno da supporto per gli smartphone, oppure dei caschetti collegati tramite cavo o collegamento wifi ad un PC, oltre a visori così detti stand-alone che prendono sempre più piede per la praticità e semplicità di utilizzo e il costo contenuto.
Per realtà aumentata, o realtà mediata dall’elaboratore, si intende l’arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi.
Socializzare i giovani all’utilizzo di queste tecnologie che sembrano essere il futuro del media (l’evoluzione del PC, della TV e della Radio tutte insieme) è di fondamentale importanza ed ecco perché le scuole italiane dovrebbero dotare l’istituto di un quantitativo di visori stand-alone per la realtà virtuale immersiva e la realtà aumentata, così da creare un vero e proprio laboratorio virtuale dove ogni alunno con il suo visore possa interagire con l’ambiente virtuale/aumentato, con il docente e con gli altri alunni.
L’utilizzo di visori “headset stand-alone” a scuola, per ogni grado di istruzione, sono una risorsa didattica innovativa per supportare l’insegnante che così può portare il mondo multidimensionale in classe. Offrendo una gamma di esperienze formative coinvolgenti uniche, questa tecnologia emozionante fa entrare gli studenti in un mondo virtuale fatto di foto e video stereoscopiche, modelli 3D e realtà aumentata.